L’artista Laëtitia May e la storia della scultura di Morgex

Intervista all’artista Laëtitia May Le Guelaff, creatrice della scultura inaugurata lo scorso 22 aprile 2023 a Morgex nell’ambito del progetto “Art, Culture et Nature pour Tous

Uscendo da Morgex e dirigendosi verso Courmayeur l’occhio cade inevitabilmente sulla scultura che spicca in mezzo alla rotonda e che rappresenta una bambina intenta a leggere, seduta su una pila di libri e con un paio di sci di fondo appoggiati alle sue spalle.

Questa scultura è nata da una bella storia fatta di creatività, sogni, condivisione e amicizia che vi vogliamo raccontare attraverso l’intervista a Laëtitia May Le Guelaff, l’artista che l’ha realizzata con cura, creatività, impegno e passione.

Ecco le storia della scultura di Morgex! Buona lettura a tutti.

Laëtitia si presenta

Mi chiamo Laëtitia May Le Guelaff, vivo in Bretagna e sono scultrice e professoressa di disegno e scultura presso un’associazione. In genere realizzo sculture di animali, ma mi piace molto cambiare e lanciarmi in tanti nuovi progetti come quello per Morgex e Le Grand-Bornand.

Prima di dedicarti a questo progetto conoscevi già Morgex?

Sfortunatamente, prima di allora non avevo ancora avuto l’opportunità di venire in Italia anche se sono sempre stata affascinata dalla sua storia e dalle sue ricchezze artistiche. Quando sono arrivata a Morgex mi ha subito colpito la bellezza delle vostre montagne e mi è piaciuto molto vedere come l’architettura si armonizza perfettamente con il paesaggio.

Come hai saputo del progetto Art, Culture et Nature pour Tous e cosa ne pensi?

Realizzare una scultura come quella di Morgex richiede molto tempo. Dopo una prima fase di ricerca, quando ho trovato il progetto proposto da Le Grand-Bornand mi sono subito venute in mente delle idee.

Mi è piaciuto molto consultare i disegni dei bambini delle scuole di Morgex che ritraevano le loro proposte: penso che sia molto importante confrontarsi con i più giovani, soprattutto in questo fragile momento storico.

Ispirandomi ai disegni dei bambini ho quindi creato una prima bozza in cui ho voluto rappresentare la poesia attraverso delle pagine che volano nel vento. La sagoma finale l’ho poi disegnata insieme a mia sorella.

Mi è dispiaciuto molto non essere stata presente all’inaugurazione della scultura tenutasi lo scorso 22 aprile, ma essendo anche appassionata di lettura, come tutta la mia famiglia, ero già stata invitata a un Festival di Fumetti in cui dovevo presentare altre mie sculture.

La “storia” della scultura di Morgex: quanto tempo hai impiegato per realizzarla, come hai scelto i materiali e altre curiosità

È stato molto impegnativo lavorare alla scultura sia perché ero da sola, sia perché il mio laboratorio era troppo piccolo per contenerla… pensate che ho dovuto scomporre la struttura in due parti e lavorare in giardino!

Ci sono voluti tre mesi e mezzo per portare a termine il lavoro, più che altro perché i materiali scelti richiedevano una certa preparazione. Ad esempio, ho dovuto attendere che il Corten (un certo tipo di acciaio) si stabilizzasse prima di poter aggiungere l’acciaio inossidabile ed assicurarmi che non si danneggiasse. La scultura è molto pesante: pesa circa 850 Kg!!! E quindi il maneggiamento di ogni lastra era molto complesso anche perché ho dovuto rinforzare il tutto anche internamente.

Per quanto riguarda le parole scelte dalle Amministrazioni di Morgex e del Grand Bornand che riassumono il progetto (Famille, Sport, Bien Vivre, Culture et Nature, Agriculture) ho optato per caratteri e dimensioni differenti per dare al tutto un maggiore senso di profondità. Alla base della scultura ho messo la parola “Agriculture” mentre in alto, proprio sotto la sagoma della bambina, ho voluto mettere la parola “Famiglia”. Sulla copertina del libro tra le mani della lettrice, invece, ho deciso di apporre il mio logo e la mia firma.

Ci tenevo molto che la mia opera fosse in sintonia con l’ambiente circostante e ho quindi voluto ricoprire le sagome con tonalità tendenti al grigio antracite che ricordano i colori delle montagne.

Guardando il tutto da una certa angolazione sembra proprio che la scultura si fonda totalmente con le montagne, dando risalto al libro e alle pagine che volano nel vento, quasi come fossero sospesi nello spazio, e regalando così un tocco magico all’opera.

Grazie Laëtitia, ti aspettiamo a Morgex!