Tour de l’Archet

Il castello di Morgex, situato nel cuore del borgo, deve il suo nome alla torre centrale, alta 21 metri, che costituisce il nucleo più antico del complesso architettonico: essa venne infatti eretta come presidio di fondovalle sulla via che conduce alla Francia intorno al 998 d.C. ed è dunque una delle torri più antiche della Valle d’Aosta. Attorno al primitivo corpo della torre centrale successivamente fu aggiunta una prima cinta muraria merlata, dotata di camminamento di ronda e di torretta di avvistamento. Le murature della torre sono molto imponenti e massicce (2.50 x 0.60 metri) e la posa delle pietre è per coltello e per testa praticamente senza uso di malta; solo all’interno, come finitura delle pareti, restano delle tracce di un intonaco rosato molto compatto e liscio. Alcune feritoie, poi trasformate in finestre, sono ricostruibili al primo piano, ma ora sono visivamente obliterate dell’inserimento delle strutture che occuparono via via il cortile. I collegamenti verticali e orizzontali erano garantiti da ballatoi e scale lignee, che permettevano l’accesso all’ingresso della torre, posto a oltre 7 metri d’altezza.

Morgex_Tour de l'Archet_Valle d'Aosta

Importanti lavori di ingrandimento e di trasformazione dei volumi furono successivamente effettuati tra il XIV e il XV secolo: la cinta muraria venne sopraelevata e furono trasformati l’accesso scalare e gli ingressi; gli spazi vuoti furono occupati da nuovi ambienti (a questa fase risale una cappella privata collegata ad un importante vano con resti di losanghe dipinte). Anche le aperture vennero modificate e sulle nuove porte e finestre fu inciso lo stemma di casa Savoia. Non si può escludere l’ipotesi dell’esistenza di una seconda cinta muraria, maggiore rispetto alla precedente, che inglobasse la piazza meridionale e che raggiungesse il perimetro abitativo, attualmente delimitato da Via Lavancher. Su di essa, infatti, si apre un grande portone al di sopra del quale, fino a pochi anni or sono era ancora visibile un bell’affresco con Crocefissione e scritte gotiche distrutto durante i lavori di ristrutturazione della casa; questo portone è allineato con quello della chiesa parrocchiale, quasi a suggerire un percorso diretto tra i due complessi.

Lo stemma araldico della famiglia De Arculo/De l’Archet è visibile sul piedritto di una finestra a crociera che si apre su Place de l’Archet. È a questa famiglia che si devono gli interventi residenziali realizzati contemporaneamente alla prima fase della cinta: si tratta di un grande salone di rappresentanza e di una torretta di avvistamento settentrionale, oltre ad ambienti di servizio posti sul lato occidentale. Nei secoli successivi il castello, nuovamente rimaneggiato, passò a diverse famiglie, fra le quali i Maillet e i Tillier di Morgex; nel 1889 il Comune di Morgex lo acquistò dai Gervasone. Da quel momento la Tour de l’Archet ospitò l’asilo infantile e le scuole elementari del paese, la latteria turnaria, il forno riservato agli abitanti del borgo, la sede della banda musicale e dei vigili del fuoco, l’alloggio delle suore di San Giuseppe, gli uffici della Pretura.

Tour de l'Archet_esterno_Morgex_Valle d'Aosta

La Regione Valle d’Aosta, attuale proprietaria del monumento, nella metà degli anni Ottanta avviò le indagini archeologiche e l’importante lavoro di restauro conclusosi nell’estate 2010, anno in cui il complesso divenne sede della Fondazione Centro di studi storico-letterari Natalino Sapegno, istituita con legge regionale n°33 del 23 agosto 1991, su iniziativa della Giunta regionale della Valle d’Aosta e della famiglia Sapegno, per onorare e perpetuare la memoria del Prof. Natalino Sapegno, critico letterario e storico italiano tra i maggiori studiosi del Trecento letterario italiano.

Scarica la scheda accessibilità della Tour de l’Archet

 

Approfondimenti

 

Fondazione Natalino Sapegno